TECNICHE: La "serigrafia" Tecnica di stampa nata probabilmente nell'antica Cina, dove si sviluppò raggiungendo esiti di notevole livello artistico. Dall'Estremo Oriente fu introdotta in Europa nel XVI secolo.
Utilizzata originariamente per la stampa su tessuto, la serigrafia ha conosciuto larga applicazione nel corso del XX secolo in ambito industriale, grazie sia alla facilità d'esecuzione, sia alla caratteristica versatilità, che consente di stampare su supporti diversi (compresi i metalli e la plastica) e di forma non necessariamente piatta.
La tecnica si basa sull'uso di un tessuto a trama molto fitta, preferibilmente seta (da cui il nome): molto diffusi sono tuttavia anche i filati sintetici sottili. Sul tessuto, teso su un telaio (di legno o di metallo), viene tracciato il motivo da stampare con una matita grassa o un pennello intriso di un fluido colloso impermeabile.
Si ottiene così la matrice di stampa, che viene appoggiata sul foglio o sull'oggetto che si vuole decorare e quindi inchiostrata.
Steso con l'aiuto di una racla (spatola di gomma), l'inchiostro penetra nel tessuto nelle aree lasciate libere dalla copertura impermeabile, depositandosi sul supporto sottostante, che riprodurrà in negativo l'immagine disegnata sulla matrice. Il procedimento industriale oggi invalso prevede la realizzazione della matrice mediante tecnica fotografica. Il tessuto viene cosparso di un'emulsione fotosensibile, quindi posto in una camera oscura, in cui viene colpito dall'immagine luminosa corrispondente al motivo da riprodurre, proiettata da un apparecchio apposito.
Lo sviluppo e il successivo bagno di lavaggio eliminano la vernice dalle superfici non impresse dalla luce: la matrice è dunque pronta per il procedimento di stampa. I primi che utilizzarono una matrice ottenuta con tecnica fotografica furono l'inglese Samuel Simon nel 1907 e l'americano John Pilsworth nel 1915. La costruzione della prima macchina serigrafica automatica si deve invece all'americano E. A. Owens (1921). In ambito artistico, la serigrafia ha avuto larga diffusione nel Novecento, in particolare tra gli artisti della Pop Art americana. Tra i massimi interpreti figura Andy Warhol, che utilizzò questa tecnica a partire dal 1962 per riprodurre le immagini più diffuse della civiltà dei consumi americana.

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La "tampografia" è un delle tecniche di stampa utilizzate quando la serigrafia non riesce a fornire una valida soluzione. Permette di stampare con un procedimento simile a quello del timbro.
Viene realizzato un clichet tampografico, che ha le apparenze di un grossissimo timbro e gli oggetti vengono tampografati utilizzando vernici speciali. Per fissare gli oggetti prima di tampografarli viene realizzato anche una supporto, che varia a seconda delle dimensioni dell'oggetto. E' necessario pertanto la predisposizione di un clichet tampografico per ognuno dei colori del disegno (al massimo sono necessari quattro clichet per stampare un disegno a colori pieni). Questo clichet potrà essere conservato e utilizzato di nuovo per la realizzazione di successiveserie di stampe, diminuendo notevolmente i costi di tirature successive.
La stampa tampografica Vi permette di stampare ogni tipo di scritte e disegni sulle superfici più diverse.
come: metallo, plastica, vetro, alluminio, materiali composti e su superfici dalle forma più disparate: su oggetti promozionali, su parti o apparecchiature dalle forme insolite (rotelle, pomoli, maniglie , maschere da sub etc.), su penne di ogni tipo e molto altro.

 
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